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Noi copriamo con la scusa delle difficoltà la nostra indolenza;  il fatto è che non proviamo amore per la professione di avvocato, e non cerchiamo l'eloquenza in sé, in quanto onorevole e nobilissima, ma ci siamo abituati a un suo vile utilizzo e a meschini guadagni. Parlino pure nel foro molti individui sprovvisti di queste conoscenze accessorie, e guadagnino: ci rassicura il fatto che un commerciante di prodotti infimi li superi in ricchezza, e che un giocatore del lotto debba di più ai suoi numeri che quelli alle proprie capacità. Neppure vorrei che proseguisse nella lettura, uno pronto a calcolare quanto gli frutteranno questi studi di retorica!

 

Chi invece, con intuizione in certo modo divina, concepirà l'immagine pura dell'eloquenza, la porrà davanti ai propri occhi - secondo le parole di un poeta tragico non sconosciuto - come << regina del mondo >>, e ne cercherà il frutto non nelle parcelle di tribunale, bensì nel suo spirito, nella riflessione e nella conoscenza - quel frutto perpetuo non soggetto al caso -  costui facilmente si persuaderà a impiegare preferibilmente  con un libro di filosofia, un convegno di diritto o la lettura di queste poche righe, quel tempo che se ne va fra spettacoli, corridoi e chiacchiere inutili (per non dire delle dormite e degli indugi a tavola): e quanto maggior diletto ne trarrà, che non dai quei divertimenti grossolani! (Quintiliano)

 

Il controesame

Vi sono nelle cause, in ogni parte del discorso, moltissime cose che vanno considerate con la massima attenzione per non fare passi falsi e non andare a sbattere contro qualcosa: spesso il testimone non è per nulla, comunque poco dannoso se non è provocato; l'imputato chiede perchè mi scagli contro di lui, perchè lo insulti, perchè infine lo interroghi; ma io non mi lascio smuovere, non mi sottometto, non li soddisfo e di conseguenza non raccolgo nessuna lode, perchè le persone inesperte più facilmente sono capaci di apprezzare una parola fuori posto che un calcolato silenzio. In un caso del genere, quale danno si produce se si offende un testimone adirato, non sprovveduto e di un certo prestigio! Adirato, egli ha la volontà di nuocere, il suo ingegno gliene offre la capacità e la stima di cui gode gli conferisce influenza.... In verità, niente mi sembra più imbarazzante che il sentire, dopo una domanda dell'avvocato, questo commento: 'Ha dato il colpo di grazia'. 'All'avversario?' ' No, no, a sé e al proprio cliente!' (Cicerone)

 

La discussione

La discussione

 

Gli ignoranti cercano tuttavia fama di oratori più efficaci anche attraverso il modo in cui porgono il discorso; infatti gridano ovunque, e muggiscono a ogni frase, tenendo, come dicono loro, la mano alzata, spostandosi qua e là, ansimando, gesticolando animatamente e muovendo la testa come matti. Ora, tali atteggiamenti suscitano grande meraviglia e ammirazione se c'è intorno della povera gente; invece, l'oratore erudito come, nel parlare, sa spesso abbassare i toni, variare e disporre gli argomenti, così anche nel porgere, sa adattare i gesti alla tinta di ciascuna delle parole che dirà e, se c'è un comportamento degno di venire mantenuto costantemente, preferisce essere e sembrare misurato. (Quintiliano)